Vincenzo Castella

Vincenzo Castella è nato a Napoli nel 1952 e vive a Milano. Inizia la sua attività di fotografo nel 1975 producendo, tra il 1975 e il 1983, Geografia privata, una serie di fotografie a colori di interni domestici, lavoro selezionato per la mostra European Iceberg, Ontario Museum, Toronto 1985.

La musica ispira i suoi viaggi negli Stati Uniti nel 1976, 1870 e 1980 e nasce il progetto Hammies Nixon People, biografia semi-immaginaria di bluesmen incontrati durante la sua ricerca nelle comunità di afroamericani nel Mississippi e nel Tennessee. Il lavoro è realizzato con fotografie e pellicola 16mm.

Dal 1998 le fotografie di Castella cominciano a diventare fortemente a-narrative. Focalizzando la sua ricerca sui temi della distanza e della dislocazione, l’artista si dedica alla produzione di immagini catturate dall’alto che delineano profili inconsueti delle città europee. L’artista produce stampe a colori di grandi dimensioni, da pellicole di grande formato. Le immagini sviluppano ipotesi attuali di mescolanza visiva sulla complessità degli intrecci e delle storie della città. Tra queste possiamo citare le immagini di città europee quali Napoli, Milano, Torino, Rouen, Caen, Le Havre, Helsinki e Berlino ma anche di realtà più lontane che includono Ramallah e Gerusalemme.

Dal 2006 Castella inizia a realizzare installazioni da negativi fotografici. È il caso di Cronache da Milano, opera presentata ad Art Unlimited a Basilea nel 2009, in cui i movimenti di una camera virtuale riproducono una lettura articolata della foto stessa e delle relazioni nella vita della città con quello che è visibile e non visibile.

Le opere di Vincenzo Castella sono presentate dal 1980 in Europa e in America. Nel 2015 il Board of Trustees della Tate Modern ha incluso nella sua collezione una selezione di cinque lavori dal suo Progetto Malta.

Lontano da ogni forma di evoluzione dello stile, il lavoro di Castella è legato alla riduzione sistematica del repertorio e della sintesi del linguaggio.

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