Paolo Canevari

Paolo Canevari. Ph. Carolina Sandretto

Paolo Canevari

Paolo Canevari (Roma, 1963) è noto per l’utilizzo di differenti media, quali disegno, video, scultura e installazioni. Scopo dell’artista è convertire lo stato passivo della mente in atto energetico e creativo. Il suo lavoro è legato alla riflessione sull’impermanenza dell’arte, sul significato della scultura e sulla relazione dell’opera con il contesto sociale contemporaneo.

Fin dai primi anni ’90 adotta come materiale d’elezione la gomma degli pneumatici e il colore nero, sviluppando una personale ricerca tesa alla rivisitazione del quotidiano e degli aspetti più intimi della memoria: vi si sovrappongono simboli e icone, cultura pop, rappresentazione storica e coscienza politica. La sua poetica appare come una sintesi delle espressioni linguistiche maturate dagli anni ’60 in poi e non conosce confini di genere o materia. Dal 2011, con la serie dei Monumenti della memoria, Canevari inizia a riflettere intorno ai linguaggi tradizionali della pittura, del disegno e della scultura.

La prima mostra personale di Canevari è a New York, dove vive fra 1989 e 1990. Dagli anni ’90 espone in numerose esposizioni collettive internazionali a Los Angeles, Parigi, Kiev, Vienna, Francoforte, Dublino, Ginevra, Taiwan, Liegi e in rassegne quali la Quadriennale di Roma (1999), Biennale di Venezia (2007), Quadrilateral Biennial di Rijeke, Croazia (2014), Bangkok Biennale (2018). Negli anni 2000 realizza importanti mostre personali, tra cui Center for Academic Resources, Chulalongkorn University, Bangkok (2000); Galerie Cent8, Parigi (2001); Palazzo delle Papesse, Siena (2001); Galleria Christian Stein, Milano (2001, 2002, 2005, 2010, 2013); MoMA P.S.1, New York (2004); Sean Kelly Gallery, New York (2006); MART – Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto (2006); M.A.C.R.O., Roma (2007); MoMa, New York (2010); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2010); GNAM, Roma (2010); The Drawing Center, New York (2011). Nel 2015 l’artista inaugura l’opera permanente Souvenir nello spazio dell’Olnick Spanu Art Program a Garrison, New York.

Del suo lavoro si sono occupati scrittori del calibro di Andrea Camilleri e Valerio Magrelli, critici e curatori quali Alanna Heiss, Klaus Biesenbach, Chrissie Iles, Brett Littman, Germano Celant. Quest’ultimo, in particolare, ha dedicato a Canevari un’importante monografia edita da Electa (2010) e ha inserito l’artista in Arts&Foods. Rituals since 1851 (Triennale di Milano, EXPO 2015).
I suoi lavori sono presenti in rinomate collezioni private e pubbliche tra cui Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; MoMA, New York; Louis Vuitton pour la Creation, Paris; Cisneros Fontanals Art Foundation, Miami; M.A.C.R.O., Roma; MART, Trento e Rovereto; Johannesburg Art Gallery, Johannesburg; Istituto Nazionale per la Grafica Calcografia Nazionale, Roma; GNAM, Roma; Perna Foundation, Capri; MAXXI, Roma.

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